ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCredito

Banche e rischi climatici, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Ifis entrano nella Net Zero Alliance

I due big italiani del credito si aggregano alle oltre 70 grandi banche internazionali della NZBA per un’economia a impatto zero sul clima entro il 2050. I primi obiettivi intermedi già al 2030. Adesione anche di Banca Ifis

di Redazione Finanza

Carlo Messina (Intesa Sanpaolo) e Andrea Orcel (UniCredit)

3' di lettura

Anche le due grandi banche italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit, aderiscono alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA). L’alleanza, che conta ormai su oltre 75 membri in 35 Paesi del mondo con 54.000 miliardi di dollari di attività totali, ha l'obiettivo di sostenere la transizione dell’economia reale verso l’impatto zero sul clima entro il 2050. Ma le banche che aderiscono a NZBA, tra cui da ieri con Intesa e UniCredit si è aggiunta anche l'italiana Banca Ifis, si impegnano anche a fissare dei target intermedi già al 2030 ed entro 18 mesi dall’ingresso nell'alleanza a rendere pubblica la tabella di marcia di avvicinamento ai target.

L’iniziativa

L'alleanza Net-Zero Banking è stata promossa dalla United Nations Environment Programme Finance Initiative (NZBA) e rappresenta il settore bancario della Glasgow Financial Alliance for Net Zero, presieduta dall’ex governatore della Bank of England Mark Carney, inviato speciale delle Nazioni Unite per il clima in vista della COP 26.Partita ad aprile con l’adesione di 43 gruppi finanziari internazionali, l’Alleanza conta dunque da ieri anche sulle maggiori banche italiane.

Loading...

A partire dal leader di mercato Intesa Sanpaolo, che ha anche pubblicato il suo primo TCFD Report a livello di gruppo per il 2020-2021, redatto secondo le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). «Con questo ulteriore passo formalizziamo nuovi e importanti obiettivi verso la transizione ambientale, esprimendo la partecipazione, nostra e dei nostri clienti, alla spinta collettiva contro il cambiamento climatico - ha commentato il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina - l'adesione alla Banking Alliance delle Nazioni Unite per la riduzione a zero emissioni nette entro il 2050 più che rappresentare un punto di arrivo è un passaggio significativo del percorso che impegna tutta la banca verso il contrasto al cambiamento climatico».

Anche UniCredit ha annunciato la sua adesione alla Net- Zero Banking Alliance per allineare i propri portafogli di prestiti e investimenti verso un obiettivo di emissioni zero entro il 2050. «Questa è una tappa fondamentale nel nostro percorso verso un futuro più sostenibile ed è un'azione necessaria per catalizzare l'attenzione e, infine, fare progressi significativi in questo settore - ha commentato il ceo di UniCredit Andrea Orcel - esistiamo per supportare i nostri clienti in tutte le sfide che devono affrontare e questo include aiutare le aziende ad adattarsi a un mondo in evoluzione».

Una adesione che non nasconde tutte le possibili problematiche della transizione. «Nel breve termine significherà lavorare con imprese che potrebbero essere solo all'inizio della loro transizione verso un business sostenibile - ha proseguito Orcel - e noi lo faremo se - e solo se – crederemo che questo percorso sia realistico e, in ultima analisi, vantaggioso per tutti gli attori interessati, compreso l'ambiente. Fare altrimenti sarebbe irresponsabile e andrebbe contro i clienti che serviamo e il nostro impegno a rafforzare le comunità in tutta Europa».

Non solo le big

Da segnalare che il tema Net zero non coinvolge solo le grandi banche ma l'intero sistema finanziario. E Banca Ifis e' la prima challenger bank italiana ad aderire alla NZBA. «Si tratta di un impegno importante per Banca Ifis, che avviene in piena continuità con le azioni già intraprese dal nostro Istituto sul fronte ambientale - spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis - la decisione di aderire fra i primi conferma il ruolo della banca di acceleratore della transizione sostenibile delle piccole medie imprese che costituiscono il tessuto economico e produttivo del nostro Paese». La decisione di Ifis si inserisce «nella strategia ESG di lungo periodo che la Banca sta implementando nella convinzione che la sostenibilità, in tutte le sue dimensioni, e lo sviluppo del business debbano essere pienamente integrati e complementari» ha commentato il vicepresidente Ernesto Fürstenberg Fassio.

Riproduzione riservata ©
Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti