skin track
-0,27%
133,75
0,44%
Dax
0,37%
Di Noia (Ocse): il voto maggiorato preveda l’opt-in e tutele per gli investitori di minoranza
Carmine Di Noia
MF Online Leggi dopo

Di Noia (Ocse): il voto maggiorato preveda l’opt-in e tutele per gli investitori di minoranza

di Andrea Pira 
tempo di lettura

Audizione del direttore Affari finanziari e imprese sul ddl Capitali. Focus sulle assemblee a porte chiuse e sui principi contabili internazionali per i bilanci d’esercizio | Voto multiplo, il nodo è l’obbligo

Vai al VideoCenter di Milano Finanza

Ultim'ora News


Eventuali interventi per potenziare il voto maggiorato per le società quotate dovrebbero muoversi, «ipotizzando un opt-in statutario, ossia la necessità di modificare gli statuti delle società per incrementare i diritti di voto attribuiti agli azionisti stabili», e prevedere «adeguate tutele per gli investitori di minoranza» ha detto Carmine Di Noia, direttore Affari finanziari e imprese dell’Ocse, in audizione sul ddl Capitali dalla commissione Finanze del Senato.

Il trasferimento all’estero di alcune importanti aziende italiane, da ultimo Brembo verso i Paesi Bassi, e possibili altre future migrazioni, «potrebbero rendere utili» interventi nel senso del potenziamento del voto maggiorati, sulla falsa riga di quanto fatto per il voto plurimo, per il quale è stato aumentato da tre a dieci il moltiplicatore di tale categoria di azioni, ha aggiunto Di Noia.

L’intervento dell’Ocse chiude il ciclo di audizioni sul disegno di legge per favorire l’accesso alla borsa, propedeutico alla stesura degli emendamenti, da presentare entro la scadenza del 20 luglio. Quasi la chiusura del cerchio. Il ddl si pone infatti in continuità sia con il Rapporto Ocse sul funzionamento del mercato di capitali sia con il Libro verde del Mef che del rapporto è il seguito diretto. Il faro da seguire, ha spiegato Di Noia, è la tutela dei risparmiatori che «resta decisiva». Affinché sia garantita serve «un mercato dei capitali efficiente e funzionante». 

Trasparenza sulle strutture di voto flessibili

Qualsiasi intervento dovrà però essere fatto nel segno della trasparenza. Una gran parte delle giurisdizioni con i mercati finanziari sviluppati, «consente il ricorso ad azioni a voto plurimo o maggiorato, con il conseguente distacco dal principio un’azione un voto», ha sottolineato Di Noia, nel ricordare che per l’Ocse, «adeguata trasparenza e solide cornice di corporate governance» sono gli strumenti «più idonei» per rispondere a rischi, nonché a perplessità e preoccupazioni che spesso accompagnano strutture di voto flessibili». 

Considerazioni che in parte possono valere anche per la possibilità di prevedere assemblee a porte chiuse o meglio con la sola presenza del rappresentante designato, qualora lo statuto lo preveda con un meccanismo di opt-in

A prescindere dal modo con cui si decide di svolgere le assemblee, le assise devono essere condotte «in modo da garantire la parità di accesso alle informazioni e l’opportunità di partecipare a tutti gli azionisti». In questo senso il sistema italiano è considerato «particolarmente avanzato» per l’istituto di porre domande cui la società deve rispondere prima o dopo l’assemblea.

 «Eventuali ulteriori interventi potrebbero quindi essere collegati, come per l’esercizio di alti diritti sociali, alla detenzione di determinati quantitativi di azioni», ha sottolineato Di Noia, già commissario Consob fino a febbraio 2022.

  • Leggi anche: Da Unicredit a Generali, perché le società continuano a fare le assemblee virtuali. Temendo un Covid che non c’è

Migliorare la partecipazione degli investitori qualificati

Altra indicazione arrivata dall’organizzazione con sede a Parigi è la necessità di migliorare le condizioni per la partecipazione degli investitori individuali qualificati. Ad esempio fornendo certezza normativa sulla responsabilità degli intermediari finanziari nel certificare gli investitori  o ancora, come auspicato dallo stesso Libro verde del Mef, chiarendo ai gestori la possibilità di investire in strumenti e mercati aperti soltanto a investitori professionali.  

Di Noia ha poi sottolineato l’anomalia tutta italiana, rispetto alle principali piazza europee,  dell’obbligo per le società quotate su mercati regolamenti di redigere il bilancio di esercizio secondo i principi contabili internazionali. Pratica che «potrebbe non essere completamente estranea a spiegare alcuni trasferimenti di sede». (riproduzione riservata)

MF - Numero 137 pag. 4 del 14/07/2023


Condividi









Anticipa i mercati.
Scegli gli strumenti giusti per investire senza sbagliare.

  • Annuale
  • Mensile

DIGITAL
Tutti i contenuti del sito

89,00 € /anno

Abbonati
  • Accesso illimitato a milanofinanza.it
  • Dati di borsa (tempo reale per Investitore Privato)
  • Analisi tecnica dei titoli
  • MF Trading Guide e altre newsletter premium
  • Le analisi esclusive per investire al meglio
  • Webinar e altri servizi in esclusiva per gli abbonati

DIGITAL MARKET KIT
Sito + Market Driver + The Wall Street Journal

99,00 € /anno

Abbonati
  • Accesso illimitato a The Wall Street Journal
  • Market Driver: le notizie operative di MF Newswires
  • Accesso illimitato a milanofinanza.it
  • Dati di borsa (tempo reale per Investitore Privato)
  • Analisi tecnica dei titoli
  • MF Trading Guide e altre newsletter premium
  • Le analisi esclusive per investire al meglio
  • Webinar e altri servizi in esclusiva per gli abbonati

DIGITAL PRO
Sito + Quotidiano Digitale + The Wall Street Journal + Barrons

229,00 € /anno per sempre
349,00 €/anno

Abbonati
  • MF e Milano Finanza in versione digitale
  • Accesso illimitato a Barron’s NEW
  • Accesso illimitato a The Wall Street Journal
  • Market Driver: le notizie operative di MF Newswires
  • Accesso illimitato a milanofinanza.it
  • Dati di borsa (tempo reale per Investitore Privato)
  • Analisi tecnica dei titoli
  • MF Trading Guide e altre newsletter premium
  • Le analisi esclusive per investire al meglio
  • Webinar e altri servizi in esclusiva per gli abbonati