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Governance, arrivano le linee guida per le quotate

Ecco le nuove raccomandazioni alle società del Comitato per la corporate governance

di Antonella Olivieri

3' di lettura

Il primo atto del nuovo presidente del Comitato per la corporate governance, Massimo Tononi (che a metà mese è subentrato a Lucia Calvosa), è la lettera alle società quotate dove, oltre a un bilancio dell’applicazione al Codice di autodisciplina, si forniscono raccomandazioni per l’anno prossimo, di fatto l’agenda del 2024. Il Comitato - promosso da Abi, Ania, Assogestioni, Assonime, Borsa italiana e Confindustria - richiama in particolare l’attenzione su quattro punti (piano industriale, informativa preconsiliare, composizione ottimale del cda, voto maggiorato), rivolgendosi anche alle quotate con sede all’estero, che rappresentano ormai oltre un terzo della capitalizzazione di Piazza Affari.

A fine 2022 il 95% delle quotate italiane aveva dichiarato formalmente di aderire al Codice di corporate governance. Facevano eccezione 10 società di cui otto di ridotte dimensioni. Delle 13 società con sede all’estero, solo due hanno adottato il Codice italiano (D’Amico e Ivs group) e altre due hanno considerato solo parti dello stesso, relativamente al sistema di controllo e gestione dei rischi, pur aderendo al Codice del Paese di insediamento.

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La fotografia

In generale, «si osserva un progressivo miglioramento dell’informazione fornita sulle novità tematiche del Codice, quali l’adesione al successo sostenibile e il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder», mentre nel contempo «cresce l’attenzione per alcune misure di flessibilità e proporzionalità offerte dal Codice», che nell’ultima versione ha consentito alle società di minori dimensioni e a quelle a proprietà concentrata di adottare soluzioni organizzative e procedurali semplificate.La qualità e quantità delle informazioni fornite dalle società nella relazione sul governo societario sono in linea o superiori agli standard internazionali. E tuttavia ci sono ancora spazi di miglioramento.

Sul piano industriale il Comitato richiede che il cda esamini e approvi il documento anche «in base all’analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine». Sull’informativa pre-consiliare si raccomanda di «identificare i termini per l’invio preventivo dell’informativa e le modalità di tutela della riservatezza dei dati e delle informazioni fornite in modo da non pregiudicare la tempestività e la completezza dei flussi informativi»: più di un quarto delle società aderenti adduce ancora generiche ragioni di riservatezza come esimenti.

Rinnovo del consiglio e voto maggiorato

Quanto agli orientamenti sulla composizione ottimale del consiglio in vista del rinnovo, la raccomandazione è di diffonderli almeno un mese prima della convocazione dell’assemblea: oggi in un terzo dei casi non c’è preavviso. Sul voto maggiorato, infine, l’invito è di dare adeguata disclosure delle finalità della scelta e degli effetti attesi su assetti proprietari e di controllo e sulle strategie future nel materiale per l’assemblea per la modifica statutaria. Delle 22 società che hanno introdotto il voto maggiorato a partire dal 2020 - quando è entrato in vigore il nuovo Codice - una piena informativa a riguardo è stata fornita da meno di un quinto delle società.

Del Comitato presieduto da Tononi per i prossimi tre anni fanno parte Carlo Trabattoni (vice presidente), Veronica Buzzi, Lucio De Gasperis, Maria Bianca Farina, Carlo Ferraresi, Stefano Firpo, Emilio Franco, Aldo Fumagalli Romario, Fabio Galli, Patrizia Grieco, Gian Maria Gros-Pietro, Nicola Maione, Antonio Matonti, Pietro Carlo Padoan, Claudia Parzani, Stefano Pontecorvo, Salvatore Rossi, Giovanni Sabatini, Paolo Scaroni, Maurizio Sella, Andrea Sironi, Fabrizio Testa e Giuseppe Zafarana. Il Comitato si avvale di una Segreteria Tecnica, coordinata da Marcello Bianchi (vicedirettore generale di Assonime), di un comitato di esperti (di cui fanno parte l’avvocato Bruno Cova, il professor Piergaetano Marchetti e il professor Angelo Provasoli) e di un segretario, l’avvocato Francesco La Manno, head of compliance & corporate governance delle società quotate in Borsa Italiana.

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