È finito il tempo dell’attesa in quel di Cologno. Mfe-MediaForEurope ha deciso, così, di portare nell’assemblea di Prosiebensat del 30 aprile la richiesta che il gruppo tedesco, del quale il Biscione è ampiamente primo azionista con quasi il 30% delle quote, si rifocalizzi sul segmento entertainment e separi le attività non strategiche tramite una scissione. In particolare, il gruppo guidato dal ceo, Pier Silvio Berlusconi, propone di inserire come ulteriore punto all’ordine del giorno dell’assemblea generale del 30 aprile, «che venga predisposta la separazione dei segmenti Dating & Video e Commerce & Ventures (ovvero le attività non strategiche, ndr) dal segmento Entertainment Business di ProSiebenSat.1, tramite una ‘delibera sulla preparazione di un accordo di scissione e trasferimento in conformità alla Sezione 83 (1) AktG’». Un tema effettivamente sentito anche dal mercato, che continua a dare ragione alla linea Berlusconi. Prova ne sia il balzo del titolo che a Francoforte guadagna oltre il 4%.
La richiesta, spiegano dal Biscione, «punta a sostenere l’executive board di ProSiebenSat.1 nella più volte annunciata rifocalizzazione di ProSiebenSat.1 sull’ attività di Entertainment, creando valore per tutti gli azionisti». La delibera prevede che l’executive board predisponga una scissione delle attività non strategiche del gruppo tedesco e che sottoponga all’approvazione dell’assemblea tale accordo di scissione e trasferimento sottostante. Con l’attuazione della scissione si creerebbero due società quotate distinte e gestite dai rispettivi team di gestione indipendenti. «La proposta di delibera intende accelerare il processo di separazione e rifocalizzazione delle diverse aree di attività della società», ha spiegato Mfe.
«Sebbene l’executive board di ProSiebenSat.1 abbia ripetutamente dichiarato l'intenzione di riconcentrarsi sull’Entertainment Business, i progressi compiuti sono stati, fino ad oggi, troppo lenti», aggiunge la nota del gruppo di Cologno, sottolineando che «presentando questa proposta, Mfe intende offrire all’executive board una soluzione per perseguire con decisione la sua strategia e valorizzare nel miglior modo possibile le attività nell’interesse di tutti gli azionisti», evitando così anche il cosiddetto holding discount «oggi causato dal consolidamento di attività commerciali molto diverse e non sinergiche sotto l’ombrello di un’unica società quotata attraverso la scissione e la quotazione in borsa di entrambe le entità giuridiche».
Ormai da tempo Mfe chiede che Prosiebensat valorizzi queste attività, consentendo così di focalizzare la propria attenzione – e soprattutto gli investimenti – sul core business televisivo. E proprio il ritardo accumulato dalla società nel prendere tale scelta, ha indotto Berlusconi a farsi avanti portando ufficialmente il dibattito in assemblea. La posizione è emersa chiaramente anche nella recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, lamentando che «a oggi non abbiamo toccato palla», seppur sottolineando che «il danno non è figlio di ciò che hanno fatto i manager di oggi, viene da lontano». Ciò non toglie che «però devono capire capire che c’è un socio quasi al 30% che è del mestiere. Non abbiamo voglia di conquistare per conquistare, ma vogliamo aiutare a crescere».
La delibera non impedisce all’executive board di esaminare e attuare opzioni alternative per separare le attività non strategiche dal core business Entertainment. Oltre a questa richiesta, per rafforzare la Corporate Governance di ProSiebenSat.1, Mfe ha avanzato altre richieste tra cui l’inserimento di «un esperto indipendente di m&a e capital market come candidato alternativo al Consiglio di Sorveglianza. Inoltre, Mfe propone che il membro del Supervisory Board , il Prof. Dr. Rolf Nonnenmacher, sia sostituito da un esperto indipendente dell’Audit». In aggiunta propone di «sostituire il capitale autorizzato esistente con un nuovo capitale autorizzato (Capitale autorizzato 2024), riducendo le possibilità di escludere i diritti di prelazione previsti dalla legge» e «una delibera sulla modifica dell'articolo 9, comma 1 dello Statuto (Operazioni soggette ad approvazione)».
La mossa dell’ex Mediaset segna, di fatto, un punto di svolta nel tavolo di dialogo con i bavaresi, specie su un punto discusso ormai da tempo come quello di doversi focalizzare sul core business. Una richiesta strategica avvalorata dalla presentazione dei conti del 2023, in cu la partecipata tedesca dell’ex Mediaset ha chiuso con una perdita di 134 milioni, allargatasi dal rosso di 49 milioni di euro di un anno prima, e con ricavi in flessione a 3,85 miliardi (-7,5%) e un ebitda rettificato calato a 578 milioni (-14,8%). Questo senza considerare il fattore dividendo per l’esercizio 2022, crollato 5 centesimi per azione. (riproduzione riservata)